Talenti, makers e ricercatori del FabLab Arduiner sono impegnati nell’ambito del “Festival Energia e Acqua” in svolgimento presso il Museo del Presente di Rende (Cs) che si protrarrà fino al 29 marzo. Una tre giorni di conferenze, incontri ed esposizione riguardanti il settore ambientale e in particolare cambiamenti climatici, sostenibilità, risorse idriche, rischio idrogeologico, energie rinnovabili. Tra gli espositori del Festival anche FabLab Arduiner:
“Siamo qui innanzitutto per presentarci alla cittadinanza, fare rete, incentivando lo sviluppo di startup innovative”, ha dichiarato l’imprenditore e fondatore del FabLab Arduiner di Rende (Cs), Maurizio Infusino.
Il FabLab Arduiner è presente con un’esposizione di componenti come i kit per l’apprendimento della robotica, alcuni esempi di droni e una camera di formazione che ospiterà giovani ricercatori che dimostreranno ai visitatori cosa si potrebbe fare semplicemente con sensori e kit Arduino.
Presente anche lo stand diWhatEverOs, creatura del FabLab Arduiner, ecosistema basato sul mining con il quale è possibile finanziare progetti di startup innovative, idee, sogni e tanto altro, totalmente rispettoso dei valori umani.
Prima uscita pubblica per il logo della Filiera della Canapa Calabrese, azienda nata anch’essa all’interno del FabLab Arduiner, e che punta a creare una vera e propria filiera della canapa in blockchain che chiama a raccolta in un unico brand le migliori aziende trasformiste della stessa materia prima (leggi articolo) per un export di altissima qualità e impegnata nella ricerca di genetiche autoctone.
Nel pomeriggio di oggi, giovedì 22 marzo 2018, nei locali del FabLab Arduiner di Rende (Cs) è stato presentato il marchio “Filiera della Canapa Calabrese”. Una vera e propria azienda che nasce dalla necessità – già fissata nella mission del FabLab Arduiner all’interno del quale prende le mosse – di applicare i principi della domotica e della robotica al settore agricolo e, in particolare, allo studio, all’utilizzo, alla trasformazione della materia prima della canapa.
L’imprenditore e fondatore del “FabLab Arduiner” Maurizio Infusino presenta il marchio “Filiera della canapa calabrese”
L’azienda mira a riunire sotto un brand unico e riconosciuto produttori, venditori, consumatori al fine di selezionare, produrre e promuovere, nel pieno rispetto della normativa vigente, la migliore materia prima e dare avvio alla lavorazione e trasformazione.
“Puntiamo a connettere le aziende produttrici e quelle di trasformazione alla grande distribuzione per un export di altissima qualità. Ciò ci porta a investire competenze e risorse nel settore della ricerca”, ha dichiarato Infusino.
A un primo livello la Filiera punta a cercare nuove varietà italianeda poter certificare e far produrre da aziende in loco:“Un lavoro lungo e dispendioso soprattutto per la mancanza di impianti di prima trasformazione della fibra e del canapulo – ha spiegato Infusino – ma le varietà autoctone hanno una resa maggiore, sono più resistenti agli agenti patogeni e generano un risparmio alla voce trasporti. Selezioniamo, quindi, le sementi migliori in base a terreni, climi, circostanze ed esigenze dei produttori“.
In secondo luogo, la Filiera s’impegna concretamente nella ricerca di un seme autoctono, quello dell’erba rossa di Calabria: “A nostro avviso è la migliore al mondo. A tal proposito, miriamo all’estrazione di oli essenziali e cannabinoidi, mettendo il meglio del meglio della Calabria in un’unica essenza. Tutto ciò nel pieno rispetto dell’ambiente e per contribuire alla risoluzione di annose problematiche quali desertificazione ed estinzione delle biodiversità”.
Il marchio della “Filiera della Canapa Calabrese”
La nuova azienda si occuperà dunque di import-export, distribuzione, whitelabel, vendita delle migliori infiorescenze di canapa delle varietà ammesse iscritte nel Catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole (ai sensi dell’articolo 17 della direttiva 2002/53/CE del Consiglio del 13 giugno 2002) e dei migliori prodotti a base di canapa. Tutto ciò associato alla ricerca delle migliori sementiin relazione a territori, climi ed esigenze, al fine di accrescere la produzione, abbattere le spese e diminuire il rischio di attacco da parte di agenti patogeni. Offrirà inoltre servizio di supporto e formazione nello sviluppo di innovazione e ricerca, anche con l’ausilio della robotica e di nuove tecnologie, per contribuire alla riduzione dell’impatto della desertificazione e arginare la perdita delle biodiversità. La Filiera si rivolge a produttori, distributori, consumatori, istituzioni, associazioni attraverso una corretta informazione mirante a incentivare la coltivazione, la trasformazione, la tutela della tradizione nell’impiego e consumo finale di semilavorati di canapa.
Un momento della presentazione del marchio nei locali del “FabLab Arduiner” di Rende (Cs)
Ma non è tutto. Da aprile sarà possibile acquistare il token del “miglior oro al mondo”, la canapa, all’interno del grande ecosistema/business angel WhatEverOs, basato sul mining sociale. Si tratta di un sistema di redistribuzione di dividendi, basato su blockchain in modo tale da rilasciare al venditore e al consumatore finale per ogni prodotto o servizio venduto all’interno della filiera un credito in token in modo che possa diventare un asset spendibile o convertibile in euro, derivante da tutti quelli che sono gli utili generati dalle diverse aziende nella filiera. Un sistema di redistribuzione della ricchezza, dunque, puntando sulla migliore materia prima: la canapa calabrese.
In quel di Rende, ispirandosi all’idea del Massachusetts Institute of Technology (MIT) è nato “FabLab Arduiner” il primo fabrication laboratory calabrese e il più grande esperimento di questo tipo nel territorio nazionale. I laboratori di fabbricazione digitale, che fanno lavorare gomito a gomito esperti in diversi settori, rappresentano un tentativo di rispondere alla rivoluzione industriale 4.0 mettendo il progresso tecnico al servizio del settore manifatturiero, agricolo, dando agli esseri umani la possibilità di sfruttare le nuove tecnologie e di riappropriarsi non solo di condizioni lavorative migliori, ma anche del proprio tempo libero.
“Ci siamo sempre occupati di sicurezza informatica, sicurezza internet e import export di componenti di domotica (utilizzati ad esempio per la realizzazione delle cosiddette case intelligenti) e robotica.Questo però è anche un punto di incontro tra clienti e imprenditori”.
La giornalista Francesca Pignataro intervista alcuni allievi del FabLab
Così presenta il suo ambizioso progetto Maurizio Infusino, fondatore non solo dell’azienda Together Team ma anche ideatore nel 1992 della prima chat cosentina sui server IRC. Da quella prima bozza di social network ante litteram, Infusino sta realizzando un vero e proprio ecosistema digitale [WhatEverOs] basato sulle interazioni tra utenti, fondato su un ideale economico agli opposti rispetto ai social tradizionali come Facebook.
“Il nostro obiettivo è quello di creare un social che quota ogni cosa (internet of things), non solo le idee ma qualunque azione fatta sui social, quindi ogni azione è ripagata. Noi però non accettiamo cose che non portano valore all’uomo, quindi roba offensiva o startup che fanno guadagnare qualcuno a discapito di altri, quindi vogliamo mettere qui dentro solo il meglio di internet“.
“La cosa più importante – prosegue Infusino – è che qui dentro abbiamo creato un nostro asset valutario (cioè una moneta) e lo mettiamo a disposizione di chi vuole supportare la ricerca nel nostro FabLab o in altri FabLab in giro per il mondo. Attraverso il mining sociale, che è quella procedura che estrae i bitcoin, è possibile estrarre la nostra moneta e, pagando una tassa, convertirla anche in euro”.
La giornalista Francesca Pignataro intervista alcuni allievi del FabLab
Connettersi sul social, postare e interagire con gli altri utenti, genera quindi ricchezza all’interno di questo ecosistema parallelo. “Questo sistema – continua Infusino – crea ricchezza e poi la redistribuisce all’interno dell’ecosistema. Noi vogliamo creare asset per ogni robot e far arricchire attraverso le azioni generate da robot chi si trova a rischio di perdita del proprio lavoro a causa del progresso tecnologico. Quindi guadagni azioni attraverso le buone azioni create nel mondo”.
Il progetto è infatti un interessante modo di rivedere il progresso e l’attuale concetto di lavoro. Lo scopo è quello di mettere a “servizio” dei lavoratori le nuove risorse tecnologiche e creare un connubio tra il mondo della robotica e l’agricoltura. L’intento è quello di lavorare , afferma Infusino, “una materia prima importantissima per il nostro territorio, cioè la canapa. Crediamo che la nostra sia la canapa migliore al mondo e siamo sicuri che possiamo avere possibilità di lavoro creando aziende che lavorano questa materia prima e la utilizzano in vari modi. Ricreare un vero commercio al Sud che punta sullo sviluppo della canapa della quale non si butta veramente nulla. Con 250 aziende si creerebbero 10 mila posti di lavoro: potremmo creare qui una filiera della canapa calabrese a basso costo, nella quale si aggregano varie aziende che comprano da noi la materia prima e rientrano tutte nel nostro brand”.
*Quotidiano del Sud, Edizione Cosenza, Martedì 13 Marzo 2018
Fondare lo sviluppo dell’economia regionale sulla canapa, attraverso la creazione di un brand unico finalizzato all’esportazione e che connetta robotica e domotica al settore agricolo.
“Un asset fortissimo, una materia prima sottovalutata cui investire talenti, risorse, energie”, ha dichiarato l’imprenditore Maurizio Infusino, fondatore del FabLab Arduiner di Rende (Cs) nel corso di una riunione formativa svoltasi alla presenza di un vasto pubblico di imprenditori, makers, operatori del settore agricolo.
Si parte dal presupposto che ogni territorio ha una propria vocazione. Una materia prima su cui puntare, un elemento su cui fondare le future possibilità di sviluppo in base alle proprie competenze e professionalità. Sviluppo che significa messa a punto di startup innovative finanziate in modi diversi ma che, prima di tutto, valorizzino le risorse umane presenti nei FabLab. Da ciò l’esigenza di dare avvio a un crowfunding sulla base di un’idea condivisa e realizzabile nel proprio territorio di appartenenza ma da diffondere su scala planetaria.
I ricercatori del FabLab Arduiner ormai da anni puntano ad applicare le innovazioni nel campo della robotica ai vari ambiti della vita quotidiana, cercando in modo particolare di innovare il settore agricolo. In particolare, idee e progetti degli iscritti al FabLab sono orientati alla costituzione di un gruppo-consorzio mirante alla creazione di una una filiera della canapa calabrese.
Ciò prevede la possibilità di dare avvio a centinaia di startup innovative volte a un impiego pulito, sicuro, tecnico della canapa in vari settori, anche attraverso l’individuazione e studio di una genetica autoctona.
Maurizio Infusino, fondatore del FabLab Arduiner di Rende (Cs)
Questo avverrà attraverso un progetto di sviluppo e ricerca che porterà alla realizzazione di uno smart-contract su WhatEverOs nella sezione crowdfunding, alla messa a punto di un piano business, alla definizione di intenti e settings, di una road map interna e del costo del token.
In definitiva l’intento è quello di mettere insieme un forte gruppo di investitori, professionisti, produttori che puntino alla creazione di un brand unico basato su una materia prima che possa rilanciare l’economia regionale e affrontare la sfida della vendita nella grande distribuzione mondiale. Il tutto connesso a un token in blockchain con una moneta crypto all’interno del grande ecosistema WhatEverOs.
In tal senso l’appello degli iscritti al FabLab Arduiner e mirante alla creazione della filiera della canapa calabrese è rivolto a esperti di robotica, chimica, agricoltori, dottori, docenti, talenti, manager, broker, investitori a far parte della più grande possibilità di sviluppo e lavoro made in Calabria.
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