
Presentato il marchio “Filiera della canapa calabrese”
di Matteo Dalena
Nel pomeriggio di oggi, giovedì 22 marzo 2018, nei locali del FabLab Arduiner di Rende (Cs) è stato presentato il marchio “Filiera della Canapa Calabrese”. Una vera e propria azienda che nasce dalla necessità – già fissata nella mission del FabLab Arduiner all’interno del quale prende le mosse – di applicare i principi della domotica e della robotica al settore agricolo e, in particolare, allo studio, all’utilizzo, alla trasformazione della materia prima della canapa.

L’azienda mira a riunire sotto un brand unico e riconosciuto produttori, venditori, consumatori al fine di selezionare, produrre e promuovere, nel pieno rispetto della normativa vigente, la migliore materia prima e dare avvio alla lavorazione e trasformazione.
“Puntiamo a connettere le aziende produttrici e quelle di trasformazione alla grande distribuzione per un export di altissima qualità. Ciò ci porta a investire competenze e risorse nel settore della ricerca”, ha dichiarato Infusino.
A un primo livello la Filiera punta a cercare nuove varietà italiane da poter certificare e far produrre da aziende in loco: “Un lavoro lungo e dispendioso soprattutto per la mancanza di impianti di prima trasformazione della fibra e del canapulo – ha spiegato Infusino – ma le varietà autoctone hanno una resa maggiore, sono più resistenti agli agenti patogeni e generano un risparmio alla voce trasporti. Selezioniamo, quindi, le sementi migliori in base a terreni, climi, circostanze ed esigenze dei produttori“.
In secondo luogo, la Filiera s’impegna concretamente nella ricerca di un seme autoctono, quello dell’erba rossa di Calabria: “A nostro avviso è la migliore al mondo. A tal proposito, miriamo all’estrazione di oli essenziali e cannabinoidi, mettendo il meglio del meglio della Calabria in un’unica essenza. Tutto ciò nel pieno rispetto dell’ambiente e per contribuire alla risoluzione di annose problematiche quali desertificazione ed estinzione delle biodiversità”.

La nuova azienda si occuperà dunque di import-export, distribuzione, whitelabel, vendita delle migliori infiorescenze di canapa delle varietà ammesse iscritte nel Catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole (ai sensi dell’articolo 17 della direttiva 2002/53/CE del Consiglio del 13 giugno 2002) e dei migliori prodotti a base di canapa. Tutto ciò associato alla ricerca delle migliori sementi in relazione a territori, climi ed esigenze, al fine di accrescere la produzione, abbattere le spese e diminuire il rischio di attacco da parte di agenti patogeni. Offrirà inoltre servizio di supporto e formazione nello sviluppo di innovazione e ricerca, anche con l’ausilio della robotica e di nuove tecnologie, per contribuire alla riduzione dell’impatto della desertificazione e arginare la perdita delle biodiversità. La Filiera si rivolge a produttori, distributori, consumatori, istituzioni, associazioni attraverso una corretta informazione mirante a incentivare la coltivazione, la trasformazione, la tutela della tradizione nell’impiego e consumo finale di semilavorati di canapa.

Ma non è tutto. Da aprile sarà possibile acquistare il token del “miglior oro al mondo”, la canapa, all’interno del grande ecosistema/business angel WhatEverOs, basato sul mining sociale. Si tratta di un sistema di redistribuzione di dividendi, basato su blockchain in modo tale da rilasciare al venditore e al consumatore finale per ogni prodotto o servizio venduto all’interno della filiera un credito in token in modo che possa diventare un asset spendibile o convertibile in euro, derivante da tutti quelli che sono gli utili generati dalle diverse aziende nella filiera. Un sistema di redistribuzione della ricchezza, dunque, puntando sulla migliore materia prima: la canapa calabrese.
