ITIS “Miraglia” di Lauria a scuola di droni
di Matteo Dalena
Sono giovanissimi e appassionati di droni, i cui segreti apprendono in un silenzio quasi religioso dall’esperto aziendale. Utile, proficua, gratificante, altamente formativa: definiscono così gli studenti dell’ITIS “N. Miraglia” di Lauria (Pz) l’esperienza di alternanza scuola-lavoro con l’azienda Together Team all’interno del FabLab Arduiner di Rende (Cs).
“Amo queste componenti piccolissime che assemblate permettono a questi gioiellini di librarsi in aria”, ha dichiarato Antonio Scotellaro della 4C nel descrivere “un’esperienza gratificante perché oltre a essermi divertito con tutti i miei compagni è stata molto utile per quello che sarà poi il mio futuro professionale”. C’è chi è maggiormente interessato all’assemblaggio dei velivoli come Antonello Tilascio, secondo cui la cosa più importante è “apprendere i vari metodi di utilizzo di componenti elettroniche Arduino e capire i diversi sensori”. Questione di skill. Lorenzo Oliva si “trova meglio” con un radiocomando tra le mani: “Mi piace molto lo stile da gara FPV, saper controllare il drone per fare competizioni”.
Ad accoglierli è Paolo Verduci, esperto aziendale in componenti e riprese aeree e che, all’interno del FabLab Arduiner, si occupa della parte riguardante assemblaggio, montaggio e settaggio droni.
“Siamo partiti dai droni classe F450, ovvero dei droni più grandi per riprese aeree e che loro già conoscevano, per passare alle classi 210, 250, che sono droni maggiormente usati per gare, droni che si guidano in FPV (first person view). Abbiamo dato ai ragazzi kit di diversi droni 250, 230, 210, 180 e hanno assemblato e saldato le varie componenti. L’interesse è stato alto, soprattutto per la parte riguardante il simulatore: hanno provato in prima persona e si sono cimentati in una piccola competizione tra loro. Montando questi droni hanno imparato a conoscere le varie componenti, le schede di controllo, ESC, centraline gps, e a cosa serve tutto questo in un drone”.
Sui droni, sull’applicazione della robotica e della domotica al settore agricolo e, in particolar modo, alla materia prima della canapa i ricercatori del FabLab Arduiner puntano molto:
“Quello che stiamo portando a termine è un percorso per la costruzione di un prototipo che include un drone intelligente, dotato di gps, un orto domotico idroponico dotato di decine di sensori che tengono sotto controllo lo stato della crescita delle piante nella serra e che insieme collaborano attraverso l’IOT (Internet delle cose) in una rete commerciale e-commerce dentro l’ecosistema WhatEverOs scambiandosi informazioni”, ha dichiarato Maurizio Infusino fondatore del FabLab Arduiner.
Si tratta di teorie non destinate a rimanere tali ma che vedremo applicate alla vita quotidiana e al settore agricolo in un futuro sempre più prossimo. In estrema sintesi, un drone acquisirà sementi certificate all’interno di un’apposita banca del seme del futuro trasportandole (ogni drone può alzare fino a 80 kg) negli orti di quei contadini accreditati nella rete neurale e autorizzati a poter trattare e vendere a livello legale questo seme e i suoi frutti. Da ciò decine di serre e centri di imbustamento controllati tramite IOT (Internet delle cose) e un’ulteriore startup che si occuperà di tenere sotto controllo l’intera filiera della canapa e redistribuirne il prodotto nella grande rete di vendita commerciale.