Nella serata di sabato Veronica Vizza e Maurizio Infusino sono convolati a nozze
Grande gioia nella grande comunità del FabLab Arduiner di Rende (Cs). Nella serata di sabato, nella chiesa di Santa Maria Assunta di Pietrapaola (Cs) la direttrice Veronica Vizza e il fondatore del fablab Maurizio Infusino sono convolati a giuste nozze.
Siamo sicuri che questa unione porterà giovamento a quella che Maurizio Infusino definisce “casa fablab”: un luogo non solo fisico ma una comunità di affetti e ideali paragonabile a una vera e propria famiglia.
La mia è una sfida personale per trovare strategie e modi per risollevare la mia terra: la Calabria! – ha spiegato Maurizio Infusino – Il matrimonio è un impulso incredibile che senz’altro mi darà una carica in più nel portare avanti questa mia missione. Non sparirò, lo prometto, sarò ancora più presente, disposto a ingrandire questa famiglia fondata sul lavoro, sul rispetto e su valori positivi. Sono speranzoso e sempre aperto a tutte quelle idee e progetti veramente innovativi che meritano di essere finanziati e sviluppati.
Questa unione è il giusto coronamento di un anno intenso fatto di lavoro in seno all’azienda Together Team, al FabLab Arduiner e alla startup Filiera della Canapa Calabrese: idee, ricerca, confronto, condivisione, progetti ma soprattutto formazione delle nuove generazioni con i percorsi di alternanza scuola-lavoro. Per ora il lavoro “manuale”, pratico, va in cantiere. E’ il momento di lasciare avviati i server con trading system di intelligenza artificiale e goderci questo tempo dedicato al riposo e allo svago, in vista di una nuova stagione che si annuncia piena di lavoro e, come sempre, novità.
La ripresa delle attività è fissata a settembre, spiega Infusino: “Il mio augurio è che ognuno possa rilassarsi veramente senza cercare pace altrove, perché il vero paradiso è qui in Calabria“.
Agli sposi e alle rispettive famiglie giunga un augurio grande di prosperità, pace e amore da parte di tutto lo staff del FabLab Arduiner di Rende (Cs).
Maurizio Infusino, trader professionista e fondatore del FabLab Arduiner di Rende (Cs)
“Non sono un artigiano e nemmeno un maker. Sono un trader. Uno che lavora in borsa, per passione e investimento. Vengo da una famiglia di commercianti, abituata al duro lavoro, e ho capito che il vero guadagno deriva dalla vendita di qualcosa che si trasforma in profitto. Per me la vera ricchezza economica è il Forex, il mercato valutario. Il modo più veloce ed efficace per ottenere denaro è far sì che la plusvalenza avvenga direttamente dall’acquisto e dalla vendita di danaro. Non oggetti e servizi ma il denaro al miglior prezzo“.
Così Maurizio Infusino, trader professionista, spiega il concetto che sta alla base del proprio lavoro quotidiano. Grafici e numeri servono a “far soldi” e dunque a sostenere tutti i progetti e le idee che nascono e si evolvono all’interno del FabLab Arduiner di Rende (Cs) fiore all’occhiello della formazione di giovani leve in regime d’alternanza scuola-lavoro.
Infusino però sconsiglia a tutti di operare in borsa senza competenza ed esperienza perché si rischia di perdere l’intero capitale: non propone corsi o spiegazioni, come non ha alcun interesse a spiegare le strategie sviluppate in 16 anni di duro lavoro. Tutto è funzionale solo ed esclusivamente ad arricchire il proprio FabLab. Una missione filantropica la sua, nulla più.
Infusino parla con orgoglio della propria struttura messa su passo dopo passo negli anni: da un piccolo magazzino agli attuali 1800 metri quadri d’estensione. Sono in tutto 7 le camere di formazione che possono ospitare fino a un totale di 180 ragazzi. C’è una camera dedicata ai droni (circa una quarantina), una ai montaggi video e una alla grafica, una camera dedicata alle circa 20 stampanti 3D, una camera per i corsi di Raspberry, un’altra per i corsi di Arduino (oltre 100 kit), infine un’accogliente e capiente Aula Magna. Ma non è finita qui. All’interno del FabLab si trova anche la Trading Room Cosenza, prima sala trading del Sud Italia, associata alla prima e più importante trading room italiana che è la Trading Room Roma. Inoltre la sezione del coworking ospita la startup della Filiera della Canapa Calabrese. C’è poi anche un laboratorio con macchinari di fabbricazione digitale come il taglio laser e la CNC a 3 e 5 assi. Nonché seghe a nastro, seghe circolari e una fornace per la fusione di metalli.
Maurizio Infusino ha una visione molto “americana” del lavoro e dell’impresa: “Un ambiente confortevole deve prevedere momenti di relax che significa gioco, cultura, informazione e persino spazi per consumare degli snack nelle pause necessarie”. A tal proposito presto verrà introdotta un’area svago, gioco e brainstorming dotata di carambola e biliardino. Ma anche un vero e proprio laboratorio dove “sporcarsi le mani” con la lavorazione dei metalli.
E’ la sua seconda casa. Perciò Maurizio Infusino punta a circondarsi di ragazzi per bene, onesti e skillati: “Vorrei renderli parte a tutti gli effetti di questa famiglia, farli stare a proprio agio con quelli che sono i servizi e gli strumenti a disposizione per poter smanettare in piena libertà e crescere. Mentre loro pensano, studiano, lavorano e crescono a loro pensa il mio algoritmo di trading system chiamato Forex Magnum“.
Maurizio Infusino: “In passato abbiamo indicato la strada per lo sviluppo attraverso startup innovative, progetti bellissimi da realizzare in rete di cui alcuni soggetti si sono appropriati per proprio tornaconto. Non dispensiamo più competenze a chiunque, formiamo i giovani. Sono il futuro”.
La sede del FabLab Arduiner di Rende (Cs)
Together Team è una società che si occupa di sicurezza informatica e servizi internet fondata da Maurizio Infusino e che opera sul territorio calabrese dal 1996. Al suo interno si trova il FabLab Arduiner, una fabbrica-laboratorio punto di raccolta dei makers che mira a creare startup innovative. Il FabLab punta molto sulla necessità di fare rete, valorizzare e mettere a frutto le competenze dei singoli per lo sviluppo del territorio su cui opera. L’ecosistema WhatEverOs con una propria moneta, l’adozione di un’inattaccabile blockchain, la Filiera della Canapa Calabrese sono solo alcuni dei progetti avviati e ancora in cantiere.
Maurizio Infusino, fondatore del FabLab: “Occorre cambiare strategia d’azione perché il nostro lavoro costa sacrificio e risorse che non piovono dal cielo”.
C’è stata una fase relativa al coinvolgimento e alla formazione dei soggetti interessati a startup, innovazioni, visioni. “Abbiamo spiegato, ci siamo messi a disposizione di persone che poi puntualmente hanno finito per sviluppare quelle idee per conto proprio e in una maniera assai discutibile” – ha spiegato Maurizio Infusino nell’introdurre il cambiamento radicale di rotta nella conduzione del FabLab. Il nuovo motto è proteggersi e proteggere le proprie idee per non affondare.
“Ora il motore del cambiamento sono le nuove generazioni, le scuole, in regime di alternanza scuola-lavoro e impegnate nell’artigianato digitale -continua Infusino – Cerchiamo di fare apprendere tali tecniche di fabbricazione digitale nonostante le ritrosie di docenti non adeguatamente informati e formati su questa nuova strada che significa lavoro, che significa sviluppo“.
Infusino parla di competenze di nicchia possono indicare altre strade per lo sviluppo di questo territorio rendendo altamente competitivo chi le possiede. Ma nel far ciò serve cautela. Secondo l’imprenditore rendese: “C’è stato chi, credendosi furbo hautilizzato le competenze acquisite nel FabLab e i progetti avviati nel FabLab e i ragazzi formati nel FabLab come basi per fondare le proprie fortune imprenditoriali e politiche– denuncia Infusino – chiedendo fondi per idee nate qui. Nel far ciò, ha dimenticato che i propri operatori sono diventati makers e formatori proprio nel FabLab Arduiner che ancora stenta sulla strada dell’accreditamento regionale”.
Cambia il FabLab, dunque, non si dispensano competenze. I progetti rimangono segreti, appannaggio di un team di persone altamente competenti (una dozzina) che Infusino seguirà personalmente perchè: “Le informazioni sono preziose, vanno custodite onde evitare che sacrifici, competenze e meriti vengano vanificati. Perché ai risultati si giunge tutti insieme”.
Coloro che durante i corsi di alternanza scuola-lavoro si distinti sul piano del merito, dell’intraprendenza e del comportamento, e hanno manifestato la volontà di far parte del fablab, verranno contattati per un percorso all’interno del laboratorio di fabbricazione digitale, crescendo e migliorando insieme a noi. Sono in tutto una decina di ragazzi e ragazze che rappresentano per noi motivo d’orgoglio e soddisfazione.
INFUSINO: “Le aziende che con onestà, umiltà e pazienza ci hanno seguito adesso possono andare orgogliose degli ottimi risultati ottenuti in termini di resa e di qualità”.
Si riparte. Le nostre “creature” si godono il caldo settembrino e noi insieme a loro. In queste ultime settimane di fine estate siamo andati a ispezionare i terreni delle aziende iscritte allaFiliera della Canapa Calabrese e dislocati sulla costa ionica calabrese dove, giova ripeterlo, si verificano le migliori condizioni ambientali per tale coltura. Un percorso lungo un anno che ha portato Maurizio Infusino, fondatore della Filiera della Canapa Calabrese, startup nata in seno al FabLab Arduiner di Rende (Cs) a dirsi soddisfatto del lavoro svolto gomito a gomito anzitutto con i produttori:
“Il percorso formativo per questo tipo di produzione è stato difficile – ha dichiarato Infusino – ma le aziende che con onestà, umiltà e pazienza ci hanno seguito adesso possono andare orgogliose degli ottimi risultati ottenuti in termini di resa e di qualità. Cioè la migliore a oggi sul mercato. Tutto ciò, non mi stancherò mai di ripetere è frutto della competenza“.
Nel giro di un mese il ciclo produttivo potrà dirsi concluso e inizierà la raccolta. Alcune piante raggiungono i 4 metri di altezza, con una produzione che supera il mezzo chilo a pianta di prodotto secco finito. Con le migliori infiorescenze della produzione verranno create confezioni studiate per le più diverse esigenze dei nostri collezionisti sotto il brand Many Canapa Calabria e distribuiti in decine di punti vendita.
A tal proposito Maurizio Infusino rilancia la call, già effettuata durante la scorsa primavera, che significa possibilità di lavoro:
“Tutti i tipi di rivenditori sono benvenuti in quanto i prezzi sono accessibili a tutti e veramente competitivi pur rimanendo nell’altissima qualità del prodotto, sia per il cliente finale che per il rivenditore con ottimi margini di guadagno“.
Ma c’è di più. In questi mesi siamo stati letteralmente invasi di richieste di informazioni, collaborazioni, partecipazioni, insomma, tutti “infatuati” da questa nuova coltura. C’è anche chi, preso dalla “febbre della canapa” a primavera e oggi con centinaia di piante da gestire, si trova non solo privo della manodopera per portare a termine il ciclo produttivo ma soprattutto senza sapere come piazzare l’ingente quantità di prodotto. Le problematiche riscontrate da chi per la prima volta ha deciso di mettersi in gioco sono state varie.
A tutti questi Maurizio Infusino si sente di rispondere:
“La formazione è utile a non toppare. A non sprecare tempo, energie e risorse. A non trovarsi alla fine con una produzione di gran lunga superiore o inferiore alle aspettative. Gli incontri nella sede rendese del FabLab Arduiner lungo tutto lo scorso anno sono serviti proprio a questo. Fare le cose per bene per arrivare preparati a questa fase decisiva della raccolta e della distribuzione”.
L’agenda dell’imprenditore rendese è fitta d’impegni. Settembre è mese di programmazione per quelli a venire. Nei prossimi giorni verrà lanciata una campagna per il reclutamento e la creazione di una rete sempre più forte di agenti/rivenditori; inoltre si cercheranno nuovi contatti con aziende estere di trasformazione della fibra tessile e del canapulo.
Infine, come detto, nei prossimi giorni verranno lanciati dei nuovissimi packaging con buste da 100 grammi a un prezzo veramente competitivo.
Luglio. Piante in fioritura, tempo di bilanci per la nuova startup Filiera della Calabra Calabrese, nata allo scopo di unire appunto in un’unica Filiera – e il brand unico e riconosciuto “Many Canapa” – produttori, venditori, consumatori al fine di selezionare, produrre e promuovere, nel pieno rispetto della normativa vigente, la migliore materia prima per dare avvio alla lavorazione e trasformazione.
Nei mesi la Filiera ha organizzato incontri e riunioni finalizzati alla formazione di nuovi soggetti intenzionati ad avviare aziende di produzione e trasformazione. I più motivati e con voglia di acquisire le competenze necessarie sono stati invitati ad avviare progetti di questo tipo, senza fretta. A fare cioè le cose per bene, perché la serietà impone rispetto e conoscenza delle piante e soprattutto dei fruitori finali.
Li abbiamo lasciati correre, ma hanno inciampato – ha dichiarato l’imprenditore Maurizio Infusino, fondatore della Filiera della Canapa Calabrese – I nostri consigli, in molti casi, sono rimasti inascoltati. Chi voleva produrre infiorescenze non ha fatto altro che dare alla luce foglie e semi. Hanno realizzato il classico “canapone”, ossia nient’altro che cibo per uccelli.
Il riferimento è a chi, partito con progetti grandiosi di ettari ed ettari di terreni da mettere a coltura, mosso dall’obiettivo di vendere le proprie infiorescenze a 12 euro al grammo, si troverà con un prodotto che ne vale circa 8 al chilogrammo. Saranno dunque poche le aziende in Calabria nella grande stagione della canapa legale, a proporre un prodotto valido, interessante, credibile e soprattutto rispettoso dell’investimento iniziale. In tal senso il consiglio che l’imprenditore si sente di dare a chi, di giorno in giorno, contatta la Filiera desideroso di collaborare è che:
Bisogna avere calma e voglia di apprendere da chi ne sa qualcosa – ha dichiarato Infusino – ciò significa iniziare da piccole estensioni di terreno ma con un approccio di tipo razionale, attento alle caratteristichedei terreni stessi, alle condizioni ambientali e soprattutto a cosa e con quale fine si vuole produrre. Il nostro consiglio è quello di aspettare il prossimo anno, in quanto le piante stanno andando in fioritura e non è questo il momento per ripartire.
La prima call della Filiera della Canapa Calabrese è partita nel mese di marzo. Si cercava allora agricoltori disposti a iscriversi alla Filiera, dando avvio a un percorso formativo e di collaborazione. Alcuni si sono affiliati, seguendo l’iter legale e ricevendo assistenza per ogni fase del processo produttivo. Altri hanno preferito fa da sé, dicevamo, andando incontro ai rischi paventati di un prodotto non in linea con gli obiettivi iniziali e che ha comportato grosse perdite. In molti in questi giorni contattano la Filiera per iscriversi e richiedere la garanzia di acquisto di tutto il prodotto. Garanzia che la Filiera non può dare per varie ragioni: qualità discutibile se non scarsa e prezzi esorbitanti rispetto al reale valore di mercato. Così, conclude, Infusino:
La Filiera della Canapa Calabrese vorrebbe collaborare con tutti ma in maniera regolamentata e volando basso. Ciò impone innanzitutto umiltà: piccole produzioni ma di qualità. La prossima call è a marzo 2019, la Filiera sarà nuovamente a disposizione.
Maurizio Infusino, fondatore della Filiera della Canapa Calarese
Ciò detto, continua la vendita dell’unico prodotto valido, tracciato, indoor, realizzato appunto in serra da un’azienda della costa ionica calabrese, una delle prime iscritte alla Filiera. Si tratta di infiorescenza di Carmagnola CS, legale, selezionata e biologica. Senza aggiunta di pesticidi e altre sostanze chimiche. Attendiamo però anche la produzione di quelle poche aziende veramente valide e a norma che sono riuscite a superare gli step previsti per l’affiliazione alla Filiera della Canapa Calabrese. Oltre a questo l’azienda rimane alla ricerca di agenti capaci, che vogliono rappresentare il prodotto su tutto il territorio nazionale, ma anche rivenditori di qualsiasi genere o punti vendita interessati ad avere in negozio un’eccellenza calabrese al 100%.
E’ arrivata “Calabria”, tracciata, genuina e naturale, direttamente dai territori assolati della costa ionica dove si verificano le migliori condizioni per la coltura. E’ l’orgoglio della Filiera della Canapa Calabrese, venuta a soddisfare le esigenze degli amanti del collezionismo.
Parliamo di canapa legale e nello specifico di Carmagnola Cs, sativa, di alta qualità, dai fiori compatti, priva di semi, prodotta indoor senza pesticidi o altri agenti chimici e raccolta rigorosamente a mano.
La collezione estate 2018 di sativa light prevede vari formati da 1 grammo a 1 etto, per soddisfare cioè le più disparate esigenze dei clienti collezionisti.
Si tratta del primo prodotto delle aziende che, avendo aderito alla Filiera della Canapa Calabrese, startup nata all’interno del FabLab Arduiner, hanno deciso di presentarsi sul mercato sotto il brand unico ManyCanapa. Ciò è garanzia anzitutto di tracciabilità del prodotto, a partire dalla selezione delle sementi migliori.
La Filiera della Canapa Calabrese è costantemente alla ricerca di rivenditori e distributori che abbiano interesse ad acquistare il prodotto a condizioni vantaggiose ma anche a impegnarsi nella creazione di una campagna dedicata ai collezionisti abituali perché anche loro abbiano a godere dei vantaggi dell’alta qualità del prodotto delle aziende della Filiera.
Filiera della Canapa Calabrese è un’azienda che, nata all’interno del FabLab Arduiner, si pone come obiettivo principale quello di creare opportunità di lavoro per il Sud Italia, presentando a livello globale, sotto il brand unico Many Canapa, i migliori prodotti a base di canapa calabrese.
Riunendo imprenditori, ricercatori, operatori del settore agricolo, la Filiera punta al rilancio dell’economia meridionale mediante la materia prima della canapa e un modello di economia circolare per uscire insieme dalla crisi.
La prima fase del progetto, relativa alla creazione di una rete di agricoltoridisposti ad offrire i propri terreni per la produzione di canapa industriale, è stata portare a termine.
Pronta alla produzione della migliore canapa calabrese, per la Filiera si apre ora una nuova fase.
E’ quella della costruzione di un gruppo di persone che, animate da intraprendenza, voglia di fare, volontà di riscatto proprio e della terra in cui si trova a vivere e a operare, prendano a cuore questo progetto, contribuendolo a farlo crescere. Ciò significa operatori preparati a diffondere nel mondoimigliori prodotti di Canapa che escono dalle aziende di trasformazione in seno alla Filiera, rappresentando e testimoniando l’alta qualità del made in Calabria.
La Filiera della Canapa Calabrese cerca in primis promotori, venditori, distributori
cioè persone che abbiano contatti con potenziali acquirenti, che possano portare i prodotti delle aziende di trasformazione facenti parte della Filiera ai vari livelli della distribuzione; operatori con particolare predisposizione alla vendita e un buon portfolio clienti. Ma la Filiera della Canapa Calabrese cerca anche persone che sappiano diffondere le proprie collezioni di infiorescenze di canapa nelle reti sociali, reali e virtuali, attraverso periodiche campagne promozionali.
Sul lungo periodo, l’interesse della Filiera è poi quello di trovare persone dotate di interesse, competenze e voglia di avviare nuove aziende di trasformazione, cioè talenti in grado di trasformare la materia prima della canapa in nuovi e innovativi prodotti.
Per dare un’idea delle enormi possibilità di iniziativa imprenditoriale e sviluppo, basti poi dire che gli utilizzi moderni della pianta della canapa investono i più disparati settori: alimentare, tessile, cartario, edile, industriale inerente igiene personale e cosmesi.
Da fibre grezze e canapulo (polpa) si diramano decine e decine di prodotti soprattutto nei settori tessile, cartario e edile come spaghi, corde, reti, teloni, tappeti, rivestimenti freni e frizione, pannolini, borse, jeans, calzature, stoffe pregiate, carta per stampa, speciali, carta per filtri, carta di giornale, carta e cartone per imballaggi, pannelli di fibra, coibentazione, come sostituto della fibra di vetro, cementi, stucco e malta, lettiere per animali, compost. Dai semi si producono oli per uso cucina, margarina, integratori vitaminici, condimenti ma anche prodotti industriali come colori a olio, vernici, inchiostri per stampa, combustibili, solventi, lubrificanti, mastice, saponi, cosmetici, lozioni e balsami; ma anche farine con cui produrre mangimi, fibre proteiche, pasta e pizza e altri alimenti come muesli e becchime. Dalla linfa vengono fuori abrasivi, mentre la pianta intera può essere usata come combustibile per caldaie a biomassa.
Se hai competenze in questi settori e soprattutto voglia di metterti in gioco nella più grande opportunità di crescita e sviluppo del Meridione, contatta Filiera della Canapa Calabrese.
Eliminiamo un pregiudizio, un pesante fardello che la pianta chiamata canapa porta con sé. Chiusure preconcette, ignoranza e malafede hanno irrimediabilmente posto in ombra e addirittura negato gli innumerevoli vantaggi che questa pianta può apportare all’economia, all’ambiente, alla salute. Tutto ciò è dovuto all’ormai automatico processo di associazione all’uso come sostanza stupefacente con conseguente processo di negativizzazione di tutto ciò che vi ruota attorno.
Della canapa non si butta via niente. Dalle sue parti (stelo, foglie, fiori, semi, pianta intera e linfa) si diramano molteplici possibilità di utilizzo che sono prodotti, che sono aziende, che significano lavoro e sviluppo, che implicano un ritorno alla terra e scelte rispettose della sostenibilità ambientale.
La canapa è la risorsa naturale alla base della startup denominata Filiera della Canapa Calabrese e dal brand unico ManyCanapa nati all’interno del FabLab Arduiner ed entrambi finalizzati alla creazione di
un percorso formativo affinché si possa avviare un processo di produzione, trasformazione e commercializzazione in cui tutto è rigorosamente tracciato tramite blockchain e dunque ipersicuro.
La canapa è la materia prima che ha portato ricercatori, imprenditori (produttori, aziende di trasformazione etc..) operatori del settore agricolo, ad associarsi investendo tempo, risorse e competenze e conferendo alla Filiera il compito di avviare ricerche sulle genetiche migliori in base alle diverse condizioni ambientali, in base ai differenti usi, selezionando solo materia prima di altissima qualità.
Tutto ciò anche in risposta a chi, proditoriamente, sfruttando il trend economico favorevole, continua a invadere il mercato con materia prima dalla scarsa qualità e di dubbia provenienza e con operazioni meramente speculative. Se piante e infiorescenze vengono vendute a prezzi esorbitanti rispetto al loro valore di mercato, la Filiera della Canapa Calabrese punta invece a creare percorsi formativi e di legalità, indicando i floricoltori e vivaisti autorizzati a poter realmente produrre e rivendere piantine che facenti parte delle specie riconosciute dal Parlamento. L’interesse è quello di abbattere nettamente i costi e combattere così quelle operazioni speculative che impediscono al mercato di svilupparsi rendendolo inaccessibile.
Per dare un’idea delle enormi possibilità di iniziativa imprenditoriale e sviluppo, basti poi dire che gli utilizzi moderni della pianta della canapa investono i più disparati settori: alimentare, tessile, cartario, edile, industriale inerente igiene personale e cosmesi.
Da fibre grezze e canapulo (polpa) si diramano decine e decine di prodotti soprattutto nei settori tessile, cartario e edile come spaghi, corde, reti, teloni, tappeti, rivestimenti freni e frizione, pannolini, borse, jeans, calzature, stoffe pregiate, carta per stampa, speciali, carta per filtri, carta di giornale, carta e cartone per imballaggi, pannelli di fibra, coibentazione, come sostituto della fibra di vetro, cementi, stucco e malta, lettiere per animali, compost. Dai semi si producono oli per uso cucina, margarina, integratori vitaminici, condimenti ma anche prodotti industriali come colori a olio, vernici, inchiostri per stampa, combustibili, solventi, lubrificanti, mastice, saponi, cosmetici, lozioni e balsami; ma anche farine con cui produrre mangimi, fibre proteiche, pasta e pizza e altri alimenti come muesli e becchime. Dalla linfa vengono fuori abrasivi, mentre la pianta intera può essere usata come combustibile per caldaie a biomassa.
Il brand unico ManyCanapa (Tanta Canapa ma anche, secondo l’espressione dialettale calabrese “man’i canapa“, mani di canapa).
Il resto lo fanno creatività e voglia di sperimentare un intero mondo fatto di canapa, mettendola al centro di prodotti alimentari genuini, specialità locali specie casearie e dolciarie, che possono essere arricchite con semi, farine e oli di canapa.
C’è poi da considerare i benefici per agricoltura e ambiente a cominciare da un uso minore di pesticidi rispetto ad altre colture, continuando con la soppressione delle infestanti, i vantaggi per l’impollinazione, il miglioramento dei terreni in rotazione e le proprietà come aeratore naturale del suolo grazie alle sue radici profonde.
Ciò detto, l’utilizzo farmaceutico (foglie e fiori) per svago e rituali, connesso alle proprietà del CBD (e del THC a norma di legge) è solo una piccolissima parte della grande delle grandi possibilità di impiego di una pianta utilizzata per secoli, per molto tempo svilita ma che oggi si propone come volano di sviluppo e ripresa economica. (mat.dal.)
Il progetto di Infusino: una rete di aziende locali e un seme autoctono Il percorso tracciato “per combattere racket e mafia”
di Francesca Pignataro*
Fino alla prima metà del secolo scorso l’Italia era tra i primi produttori europei di canapa e questa materia prima nel settore tessile e alimentare impiegava molte famiglie. Tutto però cambiò con lo sviluppo di materiali sintetici, che fece diminuire l’interesse nei confronti della canapa e oggi i confini tra narcotraffico, sistema carcerario, produzione industriale, uso terapeutico e consumo ricreativo sono assai labili. Eppure la canapa potrebbe essere una delle occasioni di rilancio per la Calabria e lo sa bene Maurizio Infusino, fondatore del FabLab Arduiner Together Team e anche del neonato ManyCanapa, legato alla Filiera della Canapa Calabrese.
“Il mio punto di vista è stato quello di creare un brand unico chiamato ManyCanapa, come “tanta canapa” ma in dialetto “mani i canapa” (mani di canapa). Il progetto di filiera nasce per creare una serie di aziende che non sperperano risorse economiche, che si mettono insieme e che producono alta qualità in base ai nostri standard. La mia idea è stata mettere a disposizione delle persone un percorso formativo affinché si possa avviare il processo di produzione, di trasformazione e commercializzazione. Il FabLab è il punto d’incontro tra persone molto qualificate e il talento può essere anche quello dell’agricoltore, non solo quello di un ragazzo che sa utilizzare l’elettronica. Vogliamo che si iscrivano anche gli agricoltori che hanno seguito un percorso formativo, che possano far parte della nostra filiera dandoci però la garanzia che acquisteranno le piantine certificate e autorizzate dal Parlamento, useranno le procedure affinché il prodotto sia veramente bio e di alta qualità”, ha dichiarato Infusino.
Maurizio Infusino, fondatore del FabLab Arduiner, della Filiera della Canapa Calabrese e del brand unico ManyCanapa
La produzione di canapa di alta qualità a chilometro zero potrebbe coinvolgere un gran numero di lavoratori in settori differenti. Questa materia prima può essere trasformata in oli e farine alla base di un “new food” con cui innovare il settore alimentare, può essere usata nel settore cosmetico, nel settore tessile, ma la canapa può essere sfruttata anche nel settore industriale ed edilizio con la produzione di mattoni di canapa ad esempio, perché
“la canapa è come il maiale, non si butta via niente”.
Ad oggi nessuna delle sementi ammesse dal Parlamento è adatta al territorio calabrese, per questo uno degli obiettivi di ManyCanapa è
“identificare un seme autoctono detto anche l’erba rossa di Calabria o l’erba del diavolo”.
ManyCanapa ha pensato anche alla questione della specializzazione che dovrebbe favorire lo sviluppo economico, infatti il piano è quello di “fare una massiccia produzione di semi, farine e oli nella parte nord della Calabria e concentrarci su infiorescenze di alta qualità provenienti dalla parte sud e particolarmente nella parte ionica dove c’è la migliore esposizione solare ed i migliori terreni“. Nella costa ionica inoltre si concentrano le uniche aziende agricole che per il momento sono interessate al progetto.
Maurizio Infusino però è un imprenditore che oltre all’aspetto economico cura anche i risvolti sociali della sua attività: “Voglio fare un percorso tutto tracciato con la blockchain, un registro mastro che traccia il percorso del seme fino al prodotto finale trasformato e con cui combattere racket e mafia. Nella blockchain vorremmo inserire i token, un paniere d’azioni che viene rilasciato a ogni operatore che fa parte della filiera per dividere gli utili ricavati”.
Il logo ufficiale del brand unico ManyCanapa Calabria
E’ nato “ManyCanapa”, il brand unico connesso alla Filiera della Canapa Calabrese. Si tratta di un nuovo mondo fondato sulla canapa industriale, una manifattura artigianale dagli innumerevoli usi.
ManyCanapa significa letteralmente “Tanta Canapa”, ma seguendo il significato dell’espressione dialettale calabrese “man’i canapa”(mani di canapa), tende a indicare una realtà che fa del lavoro manuale e del prodotto del lavoro manuale, tracciato passo dopo passo, il proprio punto di forza.
Si parte dal concetto di filiera, ovvero una serie di operazioni svolte da un’origine a una fine e tutte identificate in un percorso di tracciabilità, dal seme al prodotto finito, dalla formazione alla produzione, dalla trasformazione alla commercializzazione. Tutto ciò allo scopo di creare un’economia sicura in ogni suo passaggio, radicata sul territorio in cui nasce, che concorre allo sviluppo dello stesso creando concrete possibilità di lavoro a partire dalla canapa calabrese.
Vista l’invasione di canapa sul mercato dalla qualità spesso discutibile, ManyCanapa si propone anzitutto di selezionare le sementi e la materia prima migliore. Punta cioè a fare della qualità, che deriva dalla peculiare provenienza geografica, dall’ottima esposizione e dalla selezione in base a esigenze e usi, il proprio punto di forza.
Ma, soprattutto, ManyCanapa punta a promuovere al meglio il lavoro di ricercatori, professionisti, operatori agricoli, aziende di trasformazione facenti parte della Filiera della Canapa Calabrese: si propone cioè come un unico, interlocutore, serio e affidabile, un’organizzazione mirante a organizzare evalorizzare il prodotto del lavoro di chi crede nelle potenzialità di questa materia prima dalle proprietà benefiche.
Il brand “ManyCanapa” sarà cioè il collettore degli sforzi di tutti quei soggetti che hanno scelto o sceglieranno di aderire alla “Filiera della Canapa Calabrese” al fine di selezionare, produrre e promuovere, nel pieno rispetto della normativa vigente, la migliore materia prima e dare avvio alla sua lavorazione,trasformazione e commercializzazione su larga scala.
Riconoscibilità del marchio, competenza dei soggetti impegnati e sicurezza in ogni processo, sono questi gli obiettivi che “ManyCanapa” si propone al fine di avviare una corretta informazione riguardo alle potenzialità della canapa industriale e incentivarne la produzione al fine di creare lavoro e sviluppo a partire dalla Calabria.
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