Canapa? E’ legale e non si butta via niente
Eliminiamo un pregiudizio, un pesante fardello che la pianta chiamata canapa porta con sé. Chiusure preconcette, ignoranza e malafede hanno irrimediabilmente posto in ombra e addirittura negato gli innumerevoli vantaggi che questa pianta può apportare all’economia, all’ambiente, alla salute. Tutto ciò è dovuto all’ormai automatico processo di associazione all’uso come sostanza stupefacente con conseguente processo di negativizzazione di tutto ciò che vi ruota attorno.
Della canapa non si butta via niente. Dalle sue parti (stelo, foglie, fiori, semi, pianta intera e linfa) si diramano molteplici possibilità di utilizzo che sono prodotti, che sono aziende, che significano lavoro e sviluppo, che implicano un ritorno alla terra e scelte rispettose della sostenibilità ambientale.
La canapa è la risorsa naturale alla base della startup denominata Filiera della Canapa Calabrese e dal brand unico ManyCanapa nati all’interno del FabLab Arduiner ed entrambi finalizzati alla creazione di
un percorso formativo affinché si possa avviare un processo di produzione, trasformazione e commercializzazione in cui tutto è rigorosamente tracciato tramite blockchain e dunque ipersicuro.
La canapa è la materia prima che ha portato ricercatori, imprenditori (produttori, aziende di trasformazione etc..) operatori del settore agricolo, ad associarsi investendo tempo, risorse e competenze e conferendo alla Filiera il compito di avviare ricerche sulle genetiche migliori in base alle diverse condizioni ambientali, in base ai differenti usi, selezionando solo materia prima di altissima qualità.
Tutto ciò anche in risposta a chi, proditoriamente, sfruttando il trend economico favorevole, continua a invadere il mercato con materia prima dalla scarsa qualità e di dubbia provenienza e con operazioni meramente speculative. Se piante e infiorescenze vengono vendute a prezzi esorbitanti rispetto al loro valore di mercato, la Filiera della Canapa Calabrese punta invece a creare percorsi formativi e di legalità, indicando i floricoltori e vivaisti autorizzati a poter realmente produrre e rivendere piantine che facenti parte delle specie riconosciute dal Parlamento. L’interesse è quello di abbattere nettamente i costi e combattere così quelle operazioni speculative che impediscono al mercato di svilupparsi rendendolo inaccessibile.
Per dare un’idea delle enormi possibilità di iniziativa imprenditoriale e sviluppo, basti poi dire che gli utilizzi moderni della pianta della canapa investono i più disparati settori: alimentare, tessile, cartario, edile, industriale inerente igiene personale e cosmesi.
Da fibre grezze e canapulo (polpa) si diramano decine e decine di prodotti soprattutto nei settori tessile, cartario e edile come spaghi, corde, reti, teloni, tappeti, rivestimenti freni e frizione, pannolini, borse, jeans, calzature, stoffe pregiate, carta per stampa, speciali, carta per filtri, carta di giornale, carta e cartone per imballaggi, pannelli di fibra, coibentazione, come sostituto della fibra di vetro, cementi, stucco e malta, lettiere per animali, compost. Dai semi si producono oli per uso cucina, margarina, integratori vitaminici, condimenti ma anche prodotti industriali come colori a olio, vernici, inchiostri per stampa, combustibili, solventi, lubrificanti, mastice, saponi, cosmetici, lozioni e balsami; ma anche farine con cui produrre mangimi, fibre proteiche, pasta e pizza e altri alimenti come muesli e becchime. Dalla linfa vengono fuori abrasivi, mentre la pianta intera può essere usata come combustibile per caldaie a biomassa.
Il resto lo fanno creatività e voglia di sperimentare un intero mondo fatto di canapa, mettendola al centro di prodotti alimentari genuini, specialità locali specie casearie e dolciarie, che possono essere arricchite con semi, farine e oli di canapa.
C’è poi da considerare i benefici per agricoltura e ambiente a cominciare da un uso minore di pesticidi rispetto ad altre colture, continuando con la soppressione delle infestanti, i vantaggi per l’impollinazione, il miglioramento dei terreni in rotazione e le proprietà come aeratore naturale del suolo grazie alle sue radici profonde.
Ciò detto, l’utilizzo farmaceutico (foglie e fiori) per svago e rituali, connesso alle proprietà del CBD (e del THC a norma di legge) è solo una piccolissima parte della grande delle grandi possibilità di impiego di una pianta utilizzata per secoli, per molto tempo svilita ma che oggi si propone come volano di sviluppo e ripresa economica. (mat.dal.)
(fonti: www.filieradellacanapa.it; www.cannabis.info; www.usidellacanapa.it)