Giovanissimi talenti sampietresi “invadono” il FabLab
Si chiamano Nazareno Curcio, Giuseppe Bennardo, Serena Marsico e Bruno Francesco Fedelmino i volenterosi allievi dell’Istituto Comprensivo “Luigi Settino” di San Pietro in Guarano (Cs) diretto da Rosanna Rizzo che in un forum organizzato all’interno del FabLab Arduiner di Rende (Cs) hanno deciso di parlare delle competenze acquisite durante una giornata di studio nella struttura rendese e del loro futuro.
La possibilità di visitare la struttura nata grazie agli sforzi dell’imprenditore Maurizio Infusino e leader nel settore dell’innovazione, della ricerca e della formazione, si è profilata grazie al modulo Digital school all’interno dell’Open summer school. Guidata dalla professoressa Filomena Veneziani nelle vesti di tutor scolastico e dall’esperto del modulo Alessio Fabiano, una delegazione della scuola sampietrese ha avuto la possibilità di entrare a contatto con quelle nuove tecnologie nel campo della domotica e della robotica che possono essere applicate e migliorare la vita quotidiana. Nazareno, Giuseppe, Serena, Bruno Francesco e tanti e tante loro compagne e compagni, hanno scoperto la scheda Arduino, hanno mosso i primi passi nell’ambito della programmazione, imparando come a partire da una piccola scheda si possono fare grandi cose.
Nazareno reputa molto interessante e istruttiva l’esperienza nel FabLab soprattutto “perché ci siamo trovati davanti cose veramente innovative e che finora non avevamo mai visto”. Il ragazzo è rimasto piacevolmente colpito dalla possibilità di “far lampeggiare i led luminosi in pochi e semplici passaggi, se spiegate bene le cose sono alla portata di tutti”. Anche Giuseppe ha apprezzato il metodo dei tutor, fondamentale a suo dire per l’apprendimento di nozioni che “solo in apparenza possono sembrare difficili”. Dopo alcune difficoltà iniziali il led si è acceso generando l’esultanza del ragazzo.
L’esperienza nel FabLab Arduiner? Interessante, culturale e divertente,
così Serena ha iniziato la sua intervista, sottolineando come non sia cosa da tutti entrare in contatto con componenti innovative ma veramente sconosciute a ragazzi di scuola media.
“Bello ed emozionante – ha commentato invece Bruno Francesco – Quando mi sono trovato queste cose davanti mi sono detto: Adesso faccio esplodere tutto perché non sono adatto. Invece grazie a tutor competenti ho capito che non avrei fatto danni”.
Nazareno, che “da grande” sogna di fare l’architetto, continuerà a studiare la domotica e la robotica al pari di Giuseppe che per il suo futuro sogna di progettare e costruire motori di auto: “Tutto ciò mi servirà nell’ambito della meccanica-elettronica, parlo di sistemi come aria condizionata etc”. Serena e Bruno Francesco, rispettivamente futuri carabiniere e avvocato, apprezzano tutto ciò che riguarda l’innovazione e le tecnologie ma studieranno principalmente per riscattare il sogno di alcuni famigliari che non hanno avuto la possibilità. Grande emozioni in questa fase, ma il FabLab è anche questo.