“Senza competenze non si va da nessuna parte”
“Bisogna essere intraprendenti in ogni cosa che si fa, bisogna avere voglia di lavorare e soprattutto acquisire competenze, altrimenti non si va da nessuna parte”.
Parola di Erika Segreti, impegnata insieme ad altri 134 studenti dell’IIS Polo Amantea (indirizzi: scientifico, industriale e professionale) nei corsi previsti dal PON Alternanza che si stanno svolgendo in questi giorni nei locali del FabLab Arduiner di Rende (Cs).
Accompagnati dai tutor scolastici ed esperti aziendali, gli studenti di Amantea stanno portando a termine la parte del progetto cosiddetta “in filiera”, cioè a contatto con le aziende del territorio, ciò al fine di far conoscere le realtà produttive e fornire le competenze che più si avvicinano ai ragazzi degli istituti interessati.
“Parlando di alternanza scuola/lavoro e di orientamento al lavoro oggi non si può non parlare delle contaminazioni digitali e del ruolo che hanno le nuove tecnologie nei processi produttivi, di valorizzazione e di promozione del territorio. La scelta di collaborare e di realizzare le attività all’interno del FabLab Arduiner è proprio quella di far conoscere innanzitutto questa importante attività privata, ma soprattutto fornire ai ragazzi gli strumenti a partire dal coding e dal pensiero computazionale per promuovere e valorizzare alcune filiere importanti per il rilancio della Calabria”, ha dichiarato il presidente dell’associazione coordinatrice delle attività Education & Training, Alessio Fabiano.
Tutto ciò è in linea con gli scopi e le attività del FabLab Arduiner, che da tempo si occupa di applicare i principi e delle innovazioni della robotica e della domotica ai vari ambiti della vita quotidiana e in particolar modo al settore agricolo, cercando di trasferire competenze e abilità alle nuove generazioni. Assemblaggio, programmazione e pilotaggio droni (APR), tecniche per concepire e realizzare una serra domotica: sono queste le tematiche dei singoli corsi che più hanno affascinato i ragazzi di Amantea rispettivamente impegnati in percorsi di 80 (scientifico) e 120 ore (professionale).
Gli studenti riflettono sull’importanza dell’opportunità di mettere a frutto le proprie competenze in un ambiente accogliente e dinamico. “Appena arrivati ci hanno mostrato la struttura unica nel suo genere – ha dichiarato Gaia Mazzuca – e abbiamo appreso da Maurizio Infusino [direttore e fondatore del FabLab] i vantaggi di Arduino nel concepire delle cose che prima ci sembravano difficilissime se non addirittura impensabili”. Telecomandi per l’apertura di cancelli, rilevatori di distanza e altri sensori: sono questi gli aspetti che hanno incuriosito le studentesse Michela Guzzo e Martina Morelli: “Si tratta di cose assolutamente nuove per noi ma decisive in un mondo dove la tecnologia è tutto. Siamo grate per questa possibilità”, ha dichiarato Martina.
Valeria Aloise e Ilaria Gatti insistono sul valore formativo del percorso Pon Alternanza: “Con metodi molto leggeri e soprattutto coinvolgenti gli esperti ci avvicinano ad argomenti e cose mai provate e nemmeno discusse in classe. E da qui potrebbe nascere una vera passione”, da detto Valeria. Mentre Ilaria si concentra su droni e fotografia: “Son queste le mie vere passioni che grazie ai tutor del FabLab spero possano diventare opportunità di lavoro per il futuro”.
Salvatore Posteraro e Antonietta Suriano sono rimasti affascinati dalla parte sulla programmazione: “Dovrebbe essere pane quotidiano per chi frequenta il FabLab e vuole restare al passo coi tempi, non importante ma addirittura fondamentale”, ha spiegato Antonietta. “Non bastano le competenze, occorrono predisposizione al lavoro e voglia di fare” secondo Mattia Bernardo, caratteristiche fondamentali per non rimanere fermi al palo. Le ha ritrovate in esperti e modelli aziendali con cui è venuta a contatto la studentessa Michela Aloe: “Non i soliti algoritmi. Qui al FabLab abbiamo imparato che Arduino può migliorare le nostre vite, soprattutto la mia da futuro ingegnere elettronico. Lo spero”.